Dalle origini

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Le origini

1920

La fondazione

La storia del Sassuolo Calcio inizia il 17 Luglio 1920 con l’affiliazione alla F.I.G.C.. La squadra partecipa per diversi anni ai tornei dilettantistici emiliani con risultati altalenanti.
1940

Anni 40

Gli anni Quaranta vedono il Sassuolo impegnato nel girone di Promozione dove affronta le squadre emiliane, toscane e genovesi.

1960

Anni 60

Successivamente, la squadra vive una stagione ricca di cambiamenti: il 10 giugno del 1966 è infatti il giorno della fusione delle due realtà sportive esistenti in città, la Sassuolo Sportiva e il Sassuolo Football Club. Le due squadre danno vita alla Sassuolo Sportiva Football Club di cui viene nominato presidente Antonio Cuoghi, giovane industriale del distretto ceramico.
Nata sotto i migliori auspici, la squadra non delude le aspettative affrontando il campionato dilettanti di Prima Categoria nella stagione 1967/68 e conquistando sul campo la promozione in Serie D sotto la presidenza di Antonio Giovanardi.

1970

Anni 70

Oltre alla Sassuolo SFC, la stagione di Serie D 1972/73 vede la presenza di un’altra squadra sassolese, la Giofil San Giorgio, successivamente nominata A.C. Sassolese. Nata su iniziativa di Carlo Alberto Giovanardi, nel 1974 la Sassolese (alla quale dedicò un inno il cantautore Pierangelo Bertoli) si unisce alla Sassuolo SFC per dar vita all’attuale Unione Sportiva Sassuolo Calcio.
La nuova società riesce a raggiungere l’ottavo posto in Serie D, ma nella stagione seguente retrocede in Promozione.
L’alternanza tra Serie D e Promozione prosegue anche nel finale degli anni Settanta.

Dalle serie minori al calcio professionistico

1980

Anni 80

Gli anni Ottanta segnano l’ascesa del calcio sassolese.
Nella stagione 1981/82, il Sassuolo partecipa al campionato di Interregionale con la presidenza di Gilberto Prati, affrontando il girone emiliano-romagnolo e piazzandosi al sesto posto.
Buona anche l’annata seguente, in cui i neroverdi guadagnano la posizione centrale della classifica nel girone emiliano-veneto.
La svolta arriva nella stagione 1983/84: la squadra vola in C2 e si affaccia per la prima volta al calcio professionistico.
Il Sassuolo riesce subito a guadagnare il sesto posto nel girone C sotto la presidenza di Claudio Sassi e l’allenatore Aurelio Dotti.
Gli anni seguenti sono segnati da risultati altalenanti. Nella stagione successiva, infatti, la squadra trova la salvezza con sofferenza.
Durante l’estate del 1986, i neroverdi devono affrontare l’addio dell’allenatore Aurelio Dotti, con cui avevano raggiunto traguardi importanti come due promozioni in quattro anni e un sesto posto in C2.
Nonostante questo guadagnano la salvezza ma retrocedono nella stagione successiva 1987/88. Il Sassuolo viene però ripescato e chiude il campionato al quinto posto del girone B con il record di punti da quando è in Serie C.
Nella stagione 1989/90 i neroverdi non possono però evitare la caduta nel campionato Interregionale.

1990

Anni 90

Nel 1991/92 il nuovo proprietario del Sassuolo Calcio diventa Gianni Gibellini mentre a Loris Marani viene affidata la conduzione tecnica della squadra.
Il gruppo si piazza nella parte alta della classifica, stessa posizione raggiunta nelle due annate successive.
Durante il campionato 1993/94 il bomber Massimo Spezia trascina la squadra verso il quinto posto mettendo a segno 16 reti.
I neroverdi raggiungono il settimo posto nel 1994/95 e il sesto nel campionato seguente.
La svolta arriva nel 1998/99 con presidente Rodolfo Baldelli, quando, dopo otto anni, il Sassuolo torna tra i professionisti, in Serie C2, grazie al ripescaggio.
Dopo due stagioni concluse a metà classifica, nel 2001/02 il Sassuolo si salva sul filo di lana.

2002

Inizia l'era Mapei

Negli anni 2000 si apre una nuova era per il Sassuolo Calcio.
Giorgio Squinzi, patron della Mapei, entra nella società neroverde come sponsor ufficiale nel 2002 per poi diventarne proprietario nel 2003: è l’inizio di un corso societario di grande concretezza in cui si pongono le fondamenta per la scalata verso l’élite del calcio italiano.

Nella stagione 2002/03 il Sassuolo affronta il difficile girone B della Serie C2: 17esima alla fine del campionato, la giovane formazione neroverde retrocede dopo la sconfitta ai playout contro l’Imolese.
Durante l’estate, però, arriva la comunicazione ufficiale della Lega Calcio per il ripescaggio in C2.

Nel campionato 2003/04, il primo per il presidente Carlo Rossi, i neroverdi ottengono una salvezza miracolosa: classificatosi al penultimo posto con 27 punti, il Sassuolo sfida ai playout la favoritissima Pro Vercelli (quartultima con 41 punti nella regular season) e, grazie alla vittoria in casa per 2-1 e al combattutissimo pareggio di Vercelli per 1-1, evitano la retrocessione tra i dilettanti. La storia del grande Sassuolo inizia da qui!

La stagione 2004/05 vede la nomina di Nereo Bonato a nuovo direttore sportivo: il suo arrivo coincide con un rinnovamento dell’organico a disposizione del nuovo mister Giuseppe Brucato (approdano in neroverde Piccioni, Anselmi, Masucci, Consolini, Pensalfini, Pagani e Pomini).
L’insieme di queste componenti danno consistenza al progetto tecnico che culmina con il quinto posto in classifica e con la conseguente conquista dei playoff promozione che però si concludono con una sfortunatissima eliminazione da parte del Pizzighettone.

2006

La promozione in C1

Forte del buon piazzamento ottenuto nella stagione precedente, la dirigenza punta a importanti traguardi.

Due sono le novità tecniche rilevanti che completano lo scacchiere neroverde 2005/06: il tecnico Gianmarco Remondina e il centrocampista Francesco Magnanelli. Terminata la regular season al secondo posto con 57 punti, il Sassuolo conquista la promozione in Serie C1 tramite i playoff, eliminando in semifinale l’Ancona (vittoria 3-2 al Conero e sconfitta 1-0 al Ricci) e sconfiggendo in finale il Sansovino grazie al pareggio per 2-2 dell’andata e alla vittoria per 1-0 al Ricci con la storica rete di Pippo Pensalfini.

L’anno successivo il Sassuolo si conferma anche in C1 squadra con un gruppo solido e ben organizzato: dopo un campionato esaltante si piazza al secondo posto in classifica, ad un solo punto dal Grosseto promosso direttamente in Serie B. La lotteria dei playoff questa volta si rivela incredibilmente sfortunata e il Sassuolo viene eliminato dal Monza dopo la vittoria per 1-0 al Brianteo e la rocambolesca sconfitta per 4-2 al Ricci.

2008

La promozione in B

Dopo aver mancato di un soffio l’accesso in Serie B al termine della precedente stagione, a guidare la squadra nel campionato 2007/08 viene chiamato Massimiliano Allegri. Con 63 punti e una giornata d’anticipo, il Sassuolo conquista la promozione in Serie B vincendo il girone A della Serie C1! Il sogno si avvera con la vittoria per 1-0 sul Manfredonia davanti al pubblico di casa, accorso numeroso al Ricci: negli occhi di tutti il gol di testa di capitan Piccioni che decide la partita e corona una stagione indimenticabile.

 


La supercoppa di serie C

Nello stesso anno, la squadra neroverde completa il trionfo aggiudicandosi la Supercoppa di Lega nella finale contro la Salernitana: partito dalla sconfitta al Ricci per 1-0 nella gara di andata, il Sassuolo a Salerno costringe i campani ai tiri dal dischetto grazie alla vittoria siglata dalla rete di Andy Selva. Fatale per la Salernitana l’errore di Mammarella dagli undici metri, cinque su cinque invece per i neroverdi (a segno Selva, Erpen, Magnanelli, Piccioni e Tarozzi).

2009

Cinque anni in serie B

Con la promozione fra i cadetti i neroverdi trasferiscono la sede delle proprie gare casalinghe allo Stadio Braglia di Modena, causa l’inadeguatezza del Ricci per gli standard della Serie B. Nella stagione 2008/09 la squadra viene affidata all’allenatore Andrea Mandorlini e l’arrivo, tra gli altri, di Walter Bressan, Riccardo Zampagna, Emiliano Salvetti e Alessandro Noselli consente al Sassuolo di recitare un ruolo da protagonista anche in Serie B: i neroverdi, dopo un avvio di stagione straordinario, si piazzano al settimo posto con 60 punti e mancano per un soffio la qualificazione ai playoff.
Obiettivo che il Sassuolo raggiunge nella stagione successiva 2009/10 con un nuovo tecnico, Stefano Pioli, e una squadra che è un giusto mix tra nuovi arrivi e gruppo storico: i neroverdi si classificano quarti con 69 punti ma la doppia sfida con il Torino nella semifinale playoff fa svanire i sogni di gloria. Dopo il pareggio all’Olimpico per 1-1, la squadra, decimata dagli infortuni, viene sconfitta 2-1 al Braglia ma può uscire a testa alta da un campionato affrontato da protagonista.
Il campionato 2010/11 dei neroverdi si caratterizza per una stagione travagliata, conclusa con la salvezza del Sassuolo all’ultima giornata in casa con la Reggina. Tre gli allenatori che si sono avvicendati nel corso dell’annata: Arrigoni prima, Gregucci poi e infine, nelle ultime tre giornate, il mister della Primavera neroverde Paolo Mandelli.
Dopo le difficoltà del precedente campionato, la società decide di attuare un’autentica rivoluzione: rosa quasi totalmente cambiata e ringiovanita e un nuovo mister Fulvio Pea. I neroverdi terminano l’ottima stagione al terzo posto e accarrezzano nuovamente il sogno della promozione. Il Sassuolo si qualifica per i playoff ma in semifinale deve arrendersi alla Sampdoria (vittoria blucerchiata a Marassi per 2-1, sfortunato pareggio al Braglia per 1-1).

2013

La promozione in A

La stagione 2012/13, con ancora viva la cocente delusione per l’eliminazione ai playoff e con la necessità di un ridimensionamento nel budget, si apre con l’arrivo di Eusebio Di Francesco, un tecnico emergente fautore di un gioco propositivo e offensivo.
L’ossatura della squadra rimane praticamente quella del campionato precedente e i risultati saranno, per certi versi, sorprendenti:
25 vittorie, 10 pareggi e 7 sconfitte, 78 goal fatti e 40 subiti permettono al Sassuolo di restare al vertice della classifica dalla prima all’ultima giornata e conquistare la storica promozione in Serie A.

Memorabile il 18 maggio 2013 con la vittoria per 1 a 0 sul Livorno all’ultimo minuto di recupero nell’ultima giornata che sancisce il primo posto assoluto nel campionato. In uno stadio Braglia ribollente di tifo neroverde si celebra il più grande trionfo della storia del club: Sassuolo è la città più piccola (40.000 abitanti) che raggiunge la Serie A dal dopoguerra ad oggi.